Colline Teramane, viaggio alla scoperta dell'Abruzzo contemporaneo



La collina è coperta di vigne
e tutto ha un tempo giusto per maturare.
I passi sopra le zolle attraversano felici
l’autunno. (F. C.)


Slow Wine Travel 

Viaggiando verso nord, poche centinaia di chilometri separano la mia Puglia da una delle regioni italiane più vocate alla coltivazione della vite. Territorio unico, ricco di parchi e riserve naturali, borghi incantevoli, paesaggi mozzafiato e meta per ogni tipo di vacanze in ogni stagione dell’anno. Monti, valli, laghi, fiumi, colline e mare blu. Questa meraviglia nazionale (e non esagero credetemi) è l’Abruzzo. Terra di storie, tradizioni, identità e culture dove quella più singolare è dedicata al lavoro in vigna e alla coltivazione di eccellenze enogastronomiche. 
Vino, olio, zafferano, grano, aglio, formaggi, confetti, vin cotto solo alcune delle note produzioni regionali. 
Tra il montano Gran Sasso (forti escursioni termiche giorno notte) e il mediterraneo mare Adriatico (venti e iodio) si disegnano ordinate le colline abruzzesi: microclima ideale per la produzione di uve di alta qualità. L’attitudine alla vigna risale all’età del ferro, in seguito gli etruschi maritavano la vite agli alberi e i romani trovarono in questi luoghi il gran cru per il loro vino Petrunian. Oggi l’uva non è più sovraprodotta (per i tagli) e ci sono angoli di Abruzzo che richiedono attenzione per il riconoscimento più forte di un vino sempre più identitario che parla di territorio e di chi lo abita, che ha saputo costruire nei secoli tradizioni e culture uniche. 





Scrivo Abruzzo dico Montepulciano 

Oltre l’80% dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo è da uve Montepulciano. Il legame con la regione è così indiscusso da perdersi nel tempo. Dalle zone montuose più interne, passando per le colline e arrivando al mare, disegna il paesaggio della campagna abruzzese in vigneti curati e ordinati. Il Montepulciano di Abruzzo assume carattere e personalità diverse a seconda delle zone di produzione ma sempre unite da un comune denominatore: piacevolezza, struttura, vigorosità, calore e sempre più spesso eleganza. Non teme il confronto con altri vitigni più nobili assumendo una propria identità territoriale nelle Colline Teramane dove trova un microclima adatto fregiandosi con merito della denominazione: Montepulciano d’Abruzzo Docg Colline Teramane
Il territorio delle hills con le sue quattro vallate (Vibrata- Salinello- Tordino- Vomano) si trova a nord della regione. I suoi confini geografici sono le Marche, il Gran Sasso, i Monti della Laga e il mare Adriatico. Le colline corrono a mano a mano verso il mare foggiando un paesaggio da fiaba e creando il microclima ideale per l’allevamento del Montepulciano: l’anima rossa della regione. 
Quelle più interne hanno per lo più suoli calcareo- argillosi e quelle verso il mare sabbiosi -argillosi, il sistema di allevamento tradizionale è la pergola abruzzese e il suolo, le brezze marine e montane, le escursioni termiche regalano al vino prodotto piacevolezza, eleganza, aromaticità e struttura. 

 




 Le denominazioni dell’Abruzzo Docg: Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane, Terre Tollesi o Tullum Doc: Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Controguerra, Ortona, Villamagna, Montepulciano d’Abruzzo sottozone: Alto Tirino, Casauria, Teate, Terre dei Peligni, Terre dei Vestini 





 L'Abruzzo contemporaneo e l'azienda Cerulli-Spinozzi 

La cantina che ci ospita nasce nel 2003 per volontà dei fratelli Vincenzo e Francesco Cerulli Irelli. La tenuta invece è stata realizzata i primi del ‘900 con l’unione dei fondi agricoli della famiglia Cerulli e quella degli Spinozzi. Oggi la guida Enrico, figlio di Vincenzo e attuale presidente del Consorzio “Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane”. La vera ricetta per il suo successo è la semplicità, i gesti fatti a memoria, che si perdono nei secoli, tramandati dai padri dei padri, l’amore per la tenuta storica e i valori saldi della tradizione ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Essere il Presidente del Consorzio per Enrico implica lavoro, impegno e responsabilità ma ha anche il vantaggio di proporre idee nuove, di essere portavoce di un patrimonio unico e di suggerire strategie per la valorizzazione ancora più mirata per un super territorio come quello delle Colline Teramane. 

 “Ed è per questo motivo che non si può prescindere dal Consorzio che è uno strumento di tutela decisivo per il potenziamento, il miglioramento e la divulgazione del vino prodotto in questa singolare parte della regione delle aziende associate. Il nostro Consorzio è pieno di vitalità ed energia già da 20 anni. Molti sono i progetti già in corso tra cui l’anteprima colline teramane, promozione turistica del territorio e altre interessanti iniziative. Ciò che distingue il nostro consorzio è l’attitudine a lavorare insieme e il senso di comunità che abbiamo costruito negli anni. Questa legame identitario così forte, anche per ragioni storiche del territorio, è un valore unico da preservare anche per le generazioni future. Non mancano le nuove idee e proposte anche a livello regionale, come la valutazione della creazione di un Abruzzo intero tutelato da un unico: “Consorzio Vini d’Abruzzo” che racchiuda al suo interno tutte le denominazioni abruzzesi, così da creare un organismo ancora più forte e decisionale che superi problemi tecnici e burocratici che riguardano la promozione del vino stesso (come l’accesso ai benefici che riguardano ora solo alcuni vini tutelati)” così ci racconta Enrico nel corso della visita nella sua cantina. 

L’Abruzzo contemporaneo (tema del nostro viaggio) traduce, in eleganza finezza e aromaticità e fragranza, il Montepulciano d’Abruzzo. Un vino che negli ultimi decenni era più concentrato, meno verticale e, in alcuni casi, con una marcata presenza di legno. Sempre più identitario e riconoscibile, questo vino è figlio del suo tempo infatti anche il clima attuale permette una più accurata maturazione delle uve senza perdere il corredo aromatico di cui beneficiano per le escursioni termiche (siamo a ridosso del più alto Appennino) e la vicina influenza del mare. 

 



 Wine Tasting 

Colli Aprutini Pecorino Igt 2020 - Cortalto vol. 13.50 %
Annata calda, qualità delle uve ottima. 
Giallo paglierino pennellato di oro, fiori gialli, agrumi e accenno di frutta tropicale. Sorso dinamico, fresco e spolverato di sale. 

Colli Aprutini Pecorino Igt 2019 - Cortalto vol. 13.50 %
Si discute sulla somiglianza del Pecorino al Riesling 
Calice luminoso. All’olfatto roccia marina salmastra, cedro e frutta a polpa bianca. Sorso agrumato e sapido. La nota iodata e la morbidezza traducono in piacevolezza il finale di questa annata. 

Colli Aprutini Pecorino Igt 2018 - Cortalto vol. 13.50 %
Equilibrio didattico e andamento stagionale in piena regola 
Giallo dorato luminoso. Ampio ed esplosivo, cesto di agrumi maturi e frutta tropicale. Sorso fresco, iodato con ritorno agrumato e sapido in equilibrio perfetto. Inebriante. 

Colli Aprutini Pecorino Igt 2015 - Cortalto vol. 13.50 %
Vendemmia a settembre inoltrato e l’evoluzione 
Giallo dorato luminoso. Frutta a polpa gialla disidratata, idrocarburi leggeri, spezie. Profilo gustativo elegante. Struttura, corpo e pienezza allungano la chiusura in un finale intrigante. 


Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg 2017 - Torre Migliori - vol. 14.50 % 
Calice rubino pennellato di viola. Frutta fresca, rosa rossa delicata, vaniglia e spezie dolci. Tannino educato, morbido il ritorno di frutta rossa. Chiusura lunga ed elegante su ricordi di macchia mediterranea. 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg 2008 - Torre Migliori - vol. 14.00 % 
Rubino intenso e riflessi granati. Frutta rossa in confettura, fiori secchi, vaniglia spezie dolci, cioccolato. Sorso dinamico e sinuoso come le colline d’origine. Allungato e voluminoso su rimandi di frutta dolce. Avvolgente. 

Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg 2004 - Torre Migliori - vol. 13.00 %
Il calice si colora dell’autunno teramano. Gli aromi rimandano ad un terziario elegante e raffinato nonché austero. Nulla da invidiare ai blasonati vini da invecchiamento. Senza perdere l’unicità del vitigno sfoggia sfumature di goudron, cuoio, spezie. Sorso composto, tannino avvolgente. Chiude con stile raccontando il territorio. 



Le strade sinuose e dolci delle Colline Teramane svelano disegni e realtà locali di incredibile incanto e avventura, come il progetto Iuaria della cantina Villa Colle e quello di Podere Francesco con l’esclusivo frutteto. Giovani imprenditori che scelgono di investire il loro futuro nel luogo dove sono nati e che affidano alla terra d’Abruzzo la loro vita e il loro lavoro. 





Cantina Villa Colle 

La cantina, a conduzione famigliare, produce vini con il collarino della certificazione: Parco Nazionale Del Gran Sasso. Siamo a Torricella Sicura in provincia di Teramo ai piedi dell'Appennino. Il loro vino più singolare è il Iuaria da uve Magliocco allevate a 800 metri sml.
Si narra che questo vitigno fu coltivato nel 1011 dalle suore del monastero benedettino di San Giovanni a Scorzoni e serviva per le celebrazioni eucaristiche. In seguito la storia si perde in serpentine vicende ecclesiastiche ma l'enologo aziendale Mauro Scarpone decide di riportare in “gloria” questo antico vitigno abruzzese per farne un vino che racconta la storia del territorio, del recupero, della salvaguardia di un patrimonio storico che diventa, attraverso il vino, un bene di tutti. 
Lo Iuaria è un vino da tavola: rosso rubino, vinoso, profumato di rosa e frutta fresca. Gli aromi sono quelli di montagna al sorso ritorna frutta e tannino leggero. La produzione dei bianchi e rosati è sorprendentemente profumata di montagna e bosco. La freschezza non manca. Una chicca enologica di poche bottiglie tutte numerate che mette curiosità e brio. 
Altri vitigni antichi coltivati e imbottigliati sono: Montonico, Cacciuno, Santo Marino, Frappato, Malvasia Rossa, Rosciola 




Non solo vino. Podere Francesco, ispirati dalla natura 

Siamo sulle colline di Mosciano Sant’Angelo in Abruzzo. 50 ettari di frutteti e 13 di orto Il fondo, sito su un declivio che evita naturalmente i ristagni d’acqua, è favorito da un clima ideale e dall’influenza del mare. Impianto a goccia per l’irrigazione, un laboratorio di cottura sottovuoto per tutta la produzione e tanti progetti per il futuro. Bruno, Clemente, Simone e Manuel si occupano della gestione aziendale con una passione che dura da generazioni. 
La cura della pianta in ogni fase di lavorazione è fondamentale come l’attesa per la giusta maturazione per raggiungere il risultato di un prodotto esclusivo e territoriale. Rispetto della natura, stagionalità e raccolta selezionata di frutta e verdura di alta qualità è il loro must. 
I prodotti del podere vanno dalla passata di pomodoro (3 varietà) alla frutta e verdura fresche, ai succhi, confetture e conserve (giardiniera). Non mancano ricerca, analisi e collaborazioni con bartender e chef stellati per preparazioni come l’acqua di pomodoro, aceto di mele o l’uso delle susine locali al posto dell’esotico lime nei cocktail. 


 Il racconto delle colline prosegue verso Torano Nuovo e Giulianova

 Azienda Vitivinicola Strappelli 

Siamo a Torano Nuovo: Capitale del Montepulciano d'Abruzzo 
Guido Strappelli lavora qui, in località Villa Torri di Torano Nuovo (Teramo) nei suoi 12 ettari di campo (medio impasto- breccia) allevati a Montepulciano e Trebbiano d’Abruzzo, Pecorino, Passerina e Malvasia nostrana. Tracciamento della filiera, salvaguardia ambientale, sostenibilità, alta qualità di produzione sono i requisiti indispensabili di questa azienda del vino. 
Le sue linee sono : Strappelli, Torre Trà, Spumanti 





Faraone vini, ogni viaggio ti riporta sempre a casa 

L’azienda produce uva e dagli anni 30 e imbottiglia dal 1970. I viaggi e gli spostamenti in giro per il mondo e ritorno a casa sono stati una costante di questa famiglia del vino. Oggi l’azienda è condotta dai due fratelli Faraone, Federico (stabilmente in Abruzzo) e Alfonso. In sette ettari di vigna, in località Giulianova, sono allevati il Montepulciano, Passerina, Pecorino, Falanghina e Sangiovese. 
Immancabile la produzione di olio extravergine di oliva (Olio Dop Pretuziano delle Colline teramane) da cultivar di Leccino, Dritta, Maurino, Pendolino, Tortiglione 

 



Il viaggio tra le colline di Teramo mi rimanda all’armonia sonora di Ludovico Einaudi nel suo brano Divenire. Le sue note sinuose e morbide sono come le strade teramane e divenire per questo angolo di mondo significa reinventarsi e trasformarsi in un moto senza fine che apre la mente degli uomini che le abitano a nuove strategie e soluzioni per arricchire e migliorare un territorio unico e autentico.





Nessun commento:

Posta un commento

Vino e Innovazione Tecnologica

La tecnologia non tiene lontano l'uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente. (A. de Saint...