Tre notti di sonno discreto mi avevano regalato l’illusione
di una sorta di guarigione.
Io e il sonno siamo agli antipodi, facendo i conti della
serva, per quasi metà della mia vita sono riuscito a dormire due o tre ore per
notte non di più, il resto del tempo lo passo sospeso in quello spazio dove ci
potrebbe stare l’ultimo bicchiere della staffa o il primo caffè della giornata,
quel luogo abitato da pensieri disordinati e immagini che arrivano senza motivo
e preoccupazioni spesso ingiustificate.
Dopo una cena leggera sono rientrato presto. Barolo con le
due capriole e mezzo (suo codice) ha gradito un giretto serale extra ed io l’ho
accontentato. Al ritorno ad un’ora
lontano dal telefono ed in compagnia di un libro cerco di dormire e crollo.
Come suddetto, passata mezz’ora puntuale mi sveglio sempre
tormentato dai miei pensieri inutili tipo: che fine ha fatto quel contenitore in cui
mia mamma travasava il sapone per i piatti?
Non dormo, ormai sono le due del mattino, il cane ronfa, mio
figlio è tornato da un po’, in cucina pare abbiano preparato il pasto per
duecento alpini, mi accingo a riordinare quando per una frazione di secondo mi
cade l’occhio su : Moulin à Vent 2018 - Metras
Il click nella testa è scattato, decido di aprire la bottiglia e di farmi un
calice, dopo tutto è vacanza.
Il Beaujolais è un vino nel quale mi immedesimo molto. L’atmosfera che crea mi ricorda quelle serate in cui incontri gente simpatica e interessante e ci diventi subito amico.
Il lampone copre tutto come a voler oscurare il resto, ma io
non ho fretta e neppure sonno, via via arriva la parte vegetale di corteccia, tamarindo
ed una nota di pellame. Il sorso è così delicato che mi convinco sia una sorta
di tisana del buon riposo che anche il mio medico approverebbe.
Mi piace Metras,
a molti non piace, a me sì.
Mi piace perché sento in questo vino un disordine naturale e scomposto dove ogni elemento va per i fatti suoi. In degustazione a punteggio verrebbe penalizzato, molti troverebbero difetti e altri lo boccerebbero in tronco.
Ma alla fine tutto torna, semplicemente, perché è il beaujolais è un pò come me.
Sono andato a letto con il lampone dolce in bocca, ho dormito poco ma bene.
Per questa vita non posso più farci niente, nella prossima magari sceglierò un altro vino, magari più nobile, che mi possa somigliare.
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