di Daniel Barbagallo
“ in ogni luogo si celano infiniti Altrove”
Questo c’è scritto sulla retro etichetta di Altrove, mai nome fu più appropriato per un vino che per me rappresenta un po’ il
Pulp Fiction dei vini, perché come per il
film dopo nel cinema nulla è più stato come prima.
Walter de Battè in quel luogo magico che sono le cinque terre ha creato questo capolavoro usando principalmente uve del Rodano, Marsanne e Roussanne trovando la quadra tra calore dei vitigni, espressione del territorio marino insieme all’aiuto del il vento e delle nobili ossidazioni ci consegna una “roba “ che quando lo bevi puoi sentirti ovunque, basta chiudere gli occhi e decidere dove andare.
Esistono pochi vini al mondo che baratterei con questo.
Dalla scorsa estate ogni bottiglia che bevo (centellinandolo perché ormai non è più prodotto) mi ricorda una splendida persona.
Un’uomo non più giovanissimo che ho avuto la fortuna di conoscere grazie ad un amico, una di quelle persone che staresti ad ascoltare per ore. I suoi erano racconti di chi ha vissuto cento vite in una, la classe e la misura erano le prime cose che mi colpirono di lui.
Dopo un mesetto ci fu il mio compleanno e lui fu il primo ad arrivare, parlammo di vino e gli raccontai di Altrove, rimase incantato dalla mia descrizione e gli promisi che di lì a poco lo avremmo bevuto insieme.
Purtroppo una settimana prima del nostro incontro lui venne a mancare all’improvviso lasciandomi il rimpianto di non averlo conosciuto abbastanza.
Certe persone sono così, non hanno bisogno di tempo per conquistarci perché prendono immediatamente spazio dentro di noi .
Ti ho visto poche volte, ma mi è bastato per affezionarmi come ci si affeziona ad un vecchio amico.
Oggi caro Cesare vado Altrove e ti aspetto come ogni volta per bere insieme.
Fai pur con calma, immagino che ovunque tu sia sarai comunque molto impegnato.
Altrove - vino da tavola- Walter De Battè vol. 14.0 %
(marsanne, bosco, roussane, vermentino, rossese bianco)
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