A Radici del sud 2022 un premio speciale in memoria di Antonio Tomacelli


Premio Antonio Tomacelli


Radici del sud edizione 2022 

Anche quest’anno la XVII edizione di Radici del sud si è regolarmente svolta nel castello di Sannicandro di Bari. L’evento è senza dubbio uno dei più importanti organizzati al Meridione d'Italia e prevede la partecipazione di numerose cantine vinicole con i produttori e un vasto pubblico di appassionati visitatori. 
Il protagonista è sempre il vitigno autoctono punto di forza e risorsa identitaria di ogni territorio. 
Il concorso premia i vini per le varie categorie prestabilite (vitigni e tipologie) e la selezione dei vincitori è ottenuta con una metodologia rigorosa, tra bottiglie numerate e degustate alla cieca, attraverso le giurie scelte di giornalisti italiani e stranieri e di ospiti internazionali. 
Conclude l'evento la giornata aperta al pubblico per un interessante viaggio al sud ai banchi di assaggio tra le bottiglie prodotte e, a sorpresa, anche qualche rarità fuori concorso. 

Non dimenticherò mai questa edizione di Radici che ha designato, in memoria di Antonio Tomacelli, un premio speciale
Antonio Tomacelli non è stato solo il fondatore e l’editore del blog Intravino. Era un artista, grafico, stampatore d’arte, grande comunicatore, protagonista di iniziative e di collaborazioni editoriali, organizzatore di eventi, meeting e dibattiti tutti dedicati al mondo del vino e dell’enogastronomia. Qualcuno ha detto di lui che è stato un innovatore nel nostro mondo della comunicazione e che con il suo blog ha modificato il modo di scrivere e leggere il vino (cit. A.P.) 
Mi fa piacere pensare che sia così e che abbia lasciato un segno della sua creatività, della sua arte e del suo ingegno. 
Per il legame sentimentale e professionale che ho condiviso negli anni con Antonio, questa edizione 2022 mi ha visto protagonista, con Leonardo Romanelli, (editor di Intravino e enogastronomo di fama internazionale) della scelta del vino da premiare in sua memoria. 
Il vino è stato selezionato tra i vincitori di tutte le categorie in concorso che ha lasciato sul podio tre vini rossi di grande personalità: un nero di troia, una riserva di aglianico e un cannonau di Sardegna. Per gusto, stile e territorio ha vinto il cannonau “Giogu” dell'azienda vincola Famiglia Demelas prodotto nel Mandrolisai in Sardegna nelle più belle vigne del mediterraneo (cit. M.V.) 

Cosa c’è in questo calice che parla di Antonio

Il coraggio: giovani imprenditori che per scrivere il loro futuro scelgono di restare e dare dignità al lavoro e ai luoghi in cui sono nati con le loro idee, progetti, capacità e competenza 
Il legame con le origini: l’eredità della cultura millenaria e dei valori identitari da narrare e tramandare con la loro memoria e la loro storia 
La cura: allevare la vigna e mettere in bottiglia i sogni con la speranza di realizzarli
La tenacia: sono consapevoli che solo con la fatica e il lavoro che arrivano i successi. Basta crederci e tutto è possibile 
L’anima: lo spirito della famiglia Demelas è nello stile e nella filosofia di produzione insieme alla capacità di appassionarsi e commuoversi 
L’arte: l’artista locale Mauro Patta ha disegnato tutte le etichette dell’azienda. L’arte intesa come luogo del racconto e delle riflessioni 



La selezione 



 Wine Tasting

Siamo ad Atzara, antico borgo della regione storica del Mandrolisai, il cuore della Sardegna e precisamente nella Blue Zone tra le sole 5 al mondo (un luogo geografico con una media mondiale ad altissima longevità) 
Qui Lorenzo, Damiano e Roberta lavorano le vigne favoriti da un microclima singolare. L’esposizione, le basse rese e il lavoro manuale regalano ai loro vini profumi, eleganza, longevità, struttura e profondità. I vitigni utilizzati sono i classici Cannonau, Bovale (localmente detto Maristeddu) e Monica ma Giogu, allevato nella vigna ad alberello di 60 anni Nabalai, è un monovarietale di sole uve Cannonau che a quelle latitudini assume un carattere e una identità distinta. Il vino, dopo la raccolta manuale e la macerazione, matura in acciaio per 9 mesi e sosta in bottiglia per altri 8 prima di essere messo in commercio. 
Su Giogu (in sardo significa la trottola), disegnato in etichetta, è un gioco antico che rappresenta la metafora del passaggio delle tradizioni dai nonni, custodi del sapere, alle nuove generazioni. 

Taste 

Nelle calde estati i raggi di sole delle colline del Mandrolisai attraversano il calice del Giogu e lo illuminano anticipando freschezza e verticalità. 
Il suo profilo aromatico è una passeggiata silenziosa tra querce, mirto, corbezzolo e lecci mitigata dal leggero vento del Gennargentu che porta con sé balsamo e fragranze. Passo dopo passo frutteti e macchia mediterranea raggiungono i sensi e li avvolgono. La sua personalità è sostenuta da ricercata freschezza e l’assaggio è agile e avvincente. 
L’armonia lo definisce. 
La strada del ritorno è lunga ma fretta non ce n’è. 
In questo calice è come sulla luna. 
Leggerezza senza gravità, luoghi senza tempo e terre senza confini se non solo con i tuoi respiri e il paradiso.



Giogu - Famiglia Demelas






Antonio Tomacelli 





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