Campania Stories, gli dei abitano la costiera amalfitana





La costiera amalfitana è femmina

Sinuosa come le curve delle sue strade, profumata di agrumi e pomodori e vino, ornata di perle come i suoi borghi e spettinata dalle brezze marine in un luogo impervio e selvaggio. 
Ogni volta che torni a trovarla ti accorgi che tu sei cambiata ma lei è sempre la stessa. 
Non hai più l’aquilone in mano e il libro di avventure nel cestino e nemmeno ci arrivi con i nonni da Castellammare. Lei ha un sapore retrò e gusto vintage e anche per chi ci abita è sempre stata cosi (cit.) 
Oggi ci vieni per lavoro e per piacere, cercando il wifi e tacche al telefono che tra le rocce e nelle grotte è difficile trovare, mentre la gente del luogo sembra sia lì ad aspettare proprio te che non vede da anni. 




Il sale a Cetara  (Nonno mi racconti una storia vera?) 

C’era una volta la fame, il canto dei pescatori e quello del vento sul mare. C’erano i tempi di pesca e di burrasca e le donne del paese il pescato lo conservavano sotto sale per essere consumato durante i periodi di magra e per vivere tutti “felici e contenti”. 
A Cetara, borgo marinaro e porta della costiera, si respira sale e colatura e nel convento della piazza, c’è chi compie tutti i giorni il miracolo della moltiplicazione del pane burro e alici. 
Dal vangelo secondo Pasquale: alici fritte, in umido, impanate, alla scapece, marinate, polpette di alici, alici a libretto con provola affumicata, colatura, spaghetti, pateravergliora e amen. 
L’uomo che sussurra alle alici e officia ogni giorno è lui: Pasquale Torrente lo chef pescatore della genovese di tonno e della salsa di pomodoro di nonna Marietta. 
Ci accoglie, nel suo “convento”, prima l’odore del fritto e poi il suo sorriso da padrone di casa. Con gli occhialini al collo e i gesti fatti a memoria ci apre le porte del suo paradiso dove si mangia da Dio e si esce in pace con la benedizione e una dedica sul suo libro di storie e ricette. 
Fuori l’aria è fredda e il maestrale soffia da giorni ma ti porti via il calore della sua casa e quello dei suoi piatti fatti di sale, mare e scorfani appena pescati e rituffati in acqua di pomodoro, erbe aromatiche e cuore colato di Cetara. 





Il sentiero dei limoni 

Generoso, umile, eroico e senza regole il limone di Amalfi disegna e conquista il paesaggio con una architettura contadina unica al mondo e le terrazze che colorano di giallo le pareti rocciose a picco sul mare regalano aromi di ginestre e agrumi.
Il limone della costiera ha un profumo intenso e polpa succosa. Ispirazione di poeti e chef di tutto il mondo è amore autentico per le cose semplici e buone. 
Salvatore De Riso, uno dei più grandi interpreti dell'arte dolciaria italiana, lo rende protagonista assoluto della sua delizia al limone: la scorza grattugiata, il suo succo nella crema, il limoncello, il latte fresco, l’acqua e zucchero fanno di questo dolce del sole un viaggio al sud morbido e voluttuoso. Un solo assaggio può durare tutta una vita.     






I colori  (La costiera è mille culure

Tachicardia, confusione e allucinazioni e strani malesseri? 
Niente paura è solo un passeggero sovreccitamento per l’opera d’arte naturale e permanente più sconvolgente che abbiate mai visto: scalinate e vicoli tinti con colori a pastello, l'oro delle cattedrali, l'azzurro delle maioliche, il blu cobalto delle imbarcazioni in riva al mare e il bianco della calce sui muri.
Le piazze e le campane che segnano il tempo ci ricordano che tra la vita e il cielo c’è prima questo paradiso. 

Da Maiori e Minori si susseguono i perfetti palcoscenici del film di Rossellini, i raffinati giardini inglesi di Ravello, che incantarono Wagner alla ricerca del giardino di Klingsor per suo Parsifal, o ancora, verso Conca l’antico Monastero di Santa Rosa del ‘700 dove è nata la sfogliatella napoletana per poi arrivare a Furore, lo straordinario fiordo italiano dove le terrazze allevate a vite e allungate sulla roccia a strapiombo sul Tirreno danno vita ad un vino profondamente identitario. 
Chi non ha visto la costiera amalfitana non conosce l’Italia, cita il letterato e globe-trotter inglese Osbert Sitwell. 
E' una mostra permanente di un museo a cielo aperto che ci inebria e che ci fa scoprire i silenzi e i suoni, le ombre e le luci di un paesaggio che sembra non appartenere all’umanità ma ad una essenza tutta divina.   







Al Convento
Piazza S. Francesco, 16, 84010 Cetara SA
Tel. 089.261039  

Pasticceria Sal De Riso
Via Roma, 80, 84010 Minori SA
Tel. 089.877941       





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