Vino e Pregiudizio





di Daniel Barbagallo 

Sono rare le occasioni in cui la ragione mi trattiene e quasi sempre seguo l’istinto. Spesso questa mia attitudine mi ha fatto incorrere in pregiudizi e grandi errori ma, col senno di poi, mi sono reso conto che se ci avessi ragionato meglio la conclusione (che non sarebbe poi cambiata) sarebbe arrivata prima del tempo.

Il risultato è che i pensieri e le emozioni (che non sono così differenti) hanno solo due velocità diverse. Una arriva prima e l’altra poco dopo. 

Gli sbagli sono macigni da portarsi quindi tanto vale prenderne coscienza subito e non pensarci più.

Mi spiego meglio con un esempio:

Clos De Lambrais è un Gran cru di Morey-Saint-Denis, un monopole, ovvero di esclusiva proprietà di un domaine. È un vino che in più di una annata mi ha regalato grandi esperienze che si sono trasformate in bellissimi ricordi ma questa volta è successo qualcosa che mi ha fatto perdere di vista l’unica cosa vera e importante: il qua e ora e cioè il vino nel calice nel momento in cui lo bevo

Una settimana fa un amico ha portato questa interessante bottiglia: un piccolo bagnami di quello che cerco in un vino: grazia, leggiadria, grande presenza e personalità.

Piccoli frutti di bosco maturi, una bellissima parte fumosa e balsamica unite a una vibrante mineralità. Doveva bastarmi per soddisfare le mie pulsioni ma poi i ragionamenti sono arrivati, come fanno sempre, a disordinare il mio cervello e le mie logiche. Però è un 2010 ed è troppo pronto. Però è un 2010 ed è poco grintoso. Però è un 2010 e non mi dà l’idea di avere ancora lunga vita.

Mentre il suo ventaglio aromatico mi rapiva, le domande aumentavano e la cosa mi faceva pensare e arrabbiare nello stesso tempo. Il sorso, a tratti poetico, stava in perfetta fusione con tutto il resto e il vino non aveva la necessità di dimostrare nulla a nessuno proprio come tutte quelle cose che non hanno bisogno di essere forti per esser forti.

Le aspettative sono il male assoluto perché spostano il punto di partenza e di vista da reale a personale. Questo vale per persone, amori e vino. Ho dovuto riflettere una settimana su qualcosa per cui da riflettere non c’era nulla. Ho solo perso tempo in paragoni e ragionamenti machiavellici perché il vino era eccezionale. Punto.

Il resto è aria fritta. Quando qualcuno o qualcosa è sicuro di ciò che è se ne frega di come lo percepisci tu. La sua più grande qualità era proprio questa coscienza di sé e avrebbe dovuto bastarmi per farmi saltare sulla sedia.

La scorsa settimana ho sbagliato, non succederà più.




Daniel 


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