La passione per il loro lavoro traspare dall'entusiasmo del racconto, minuzioso e dettagliato di tutte le fasi della produzione, dall'approvvigionamento della materia prima, alla sua trasformazione fino all'imbottigliamento.
E se per la birra non possiamo parlare di terroir e tradizione, sicuramente possiamo parlare di stili e di identità delle produzioni.
Quello di Decimoprimo si rispecchia nella loro birra simbolo, la Hirdenga, nella quale si legge tutta la forza e il coraggio dei maestri birrai, una stout non pastorizzata, non filtrata, rifermentata e affinata in bottiglia.
Avena e vaniglia gli ingredienti caratterizzanti e poi tanto caffè e cioccolato che esplodono esuberanti lasciando un finale di piacevole pienezza e lunghezza.
Dapprima destinata ad una edizione limitata, è poi arrivata al concorso di Bruxelles dove ha conquistato la medaglia d’oro della sua categoria per rientrare, infine, nella gamma delle birre prodotte.
Ottime tutte le altre “artigianali" di Decimoprimo, a cominciare dalla più “dolce” Juissance, con scorza d’arancia e coriandolo, per finire alla Karibu, luppolata e dal gusto deciso, passando per la D-Day o la Kowacchy, una gustosa birra aromatizzata alla zucca davvero piacevole.
Insomma, una gamma di ottimo livello nonostante la giovane età del birrificio, da abbinare con i piatti del territorio e magari da stappare a Capodanno. Una valida alternativa alle “solite” bollicine.
Cin cin !
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